Il Regno d'Inverno
INTRODUZIONE – Il Regno d’Inverno

Prologo
C’era una volta, nascosto nel vetro lucido di una semplice sfera di Natale,
un piccolo Regno d’Inverno.
Ogni anno, quando una mano umana la prendeva dalla scatola e la scuoteva piano,
la neve iniziava a danzare dentro al vetro
e il regno si risvegliava:
le luci nei villaggi si accendevano,
i tetti si coprivano di bianco,
le voci tornavano a riempire le strade gelate.
Ma quell’anno accadde qualcosa di diverso.
La sfera rimase chiusa in fondo a uno scatolone polveroso.
Nessuno la cercò. Nessuno la scosse.
E, molto lentamente, il Regno d’Inverno iniziò a spegnersi.
CAPITOLO 1. Il Bosco Silenzioso – La Lanterna

Nella parte più antica del regno viveva la Custode d’Inverno, una creatura dagli occhi chiari come il ghiaccio e le mani tiepide come un abbraccio. Una notte, si svegliò di colpo. Il silenzio era diverso, più pesante.
Il Bosco che di solito brillava di lucine e cristalli di brina era immobile, come se il tempo avesse trattenuto il respiro.
Camminando tra gli alberi, la Custode vide le foglie di ghiaccio spente, i rami curvi, gli animali di neve fermi con lo sguardo perso. Il cuore del regno stava rallentando.
In mezzo al Bosco trovò un piccolo altare di pietra ghiacciata. Su quell’altare, una lanterna spenta.
«È da qui che la luce ha smesso di partire» pensò.
Da generazioni, gli altari del Regno d’Inverno custodivano la magia che rispondeva al gesto di chi, fuori dalla sfera, la scuoteva per far nevicare. Se gli altari erano spenti, nessuna neve poteva più cadere.
La Custode prese la lanterna tra le mani, e ricordò le parole antiche che le erano state insegnate: la luce non nasce mai dal nulla, si accende da un ricordo, da un desiderio, da un piccolo coraggio.
Chiuse gli occhi. Pensò alla prima volta che aveva visto la neve cadere, al senso di meraviglia perfetta.
Un calore sottile le salì dal petto alle dita. La fiamma nella lanterna tremò… e si accese.
Una scintilla percorse le radici del Bosco. Non bastava a salvare il regno, ma era un inizio. La Custode lo capì:
perché il Regno d’Inverno tornasse a vivere, doveva riaccendere tutti gli altari.
CAPITOLO 2. Il Ponte delle Ombre – La Chiave

Per raggiungere il secondo altare, la Custode doveva attraversare il Ponte delle Ombre, un vecchio ponte sospeso tra due scogliere di ghiaccio. Sotto, solo nebbia. Sopra, un cielo fermo, senza neve e senza stelle.
Più avanzava, più la nebbia sembrava farsi strada anche nella sua mente: ricordi confusi, domande, paure.
Una voce sottile sussurrava: «A cosa serve lottare, se nessuno dall’esterno vi ricorda più? Se nessuna mano scuote la sfera, non siete già perduti?»
La Custode rallentò. Per un attimo pensò davvero di fermarsi. Fu allora che una piccola luce comparve accanto a lei.
Non era una stella, non era una candela: era una creatura minuscola, di pura luminosità, con occhi delicati e un sorriso rassicurante.
«Ti aspettavo» disse la piccola luce. «Sono Lucilla. Il ponte ama trasformare i dubbi in ombre. Io custodisco le soglie, e il ricordo di ciò che siete davvero.»
La Custode la guardò sorpresa. «Il regno sta morendo. La sfera non è stata scossa. Gli altari si sono spenti. E se fosse tutto inutile?» Lucilla volò fino alla sua spalla, leggera come un fiocco di neve. «Non sei solo un regno dimenticato in una scatola.
Se ancora senti il bisogno di lottare, se ancora ti chiedi come salvare questa neve, significa che la vostra storia non è finita.»
Con un piccolo gesto, Lucilla fece brillare qualcosa nell’aria: una chiave di luce, sottile e chiara come il ghiaccio al mattino.
«Ogni passaggio ha una chiave» sussurrò. «Questa apre le porte che la paura chiude dentro di te.»
La Custode prese la chiave. Il ponte smise di tremare. Le ombre intorno si sciolsero come fossero fatte di vapore.
Dall’altra parte del ponte, li attendeva il secondo altare. La Custode appoggiò la chiave sulla pietra: un raggio di luce lo attraversò, accendendolo dall’interno. Una nuova scintilla corse veloce verso il cuore della sfera.
Il Regno d’Inverno aveva ripreso a respirare un po’ più profondamente.
Torna lunedì 15 dicembre per leggere il Capitolo 3.
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